Il terapista occupazionale: una lotta per il diritto all’autonomia dei cittadini

Il 24 maggio si celebra la giornata nazionale del terapista occupazionale, professionista in ambito sanitario della riabilitazione.

Data:
22 Maggio 2021

Giornata-nazionale-del-terapista-occupazionaleIl 24 maggio si celebra la giornata nazionale del terapista occupazionale, professionista in ambito sanitario della riabilitazione. Il terapista occupazionale è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, opera nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da malattie e disordini fisici, psichici sia con disabilità temporanee che permanenti, utilizzando attività espressive, manuali-rappresentative, ludiche, della vita quotidiana (D.M. n°136 del 1997).

Appare evidente che l’obiettivo del terapista occupazionale all’interno dei percorsi riabilitativi sia quello di rendere partecipi le persone nel proprio percorso, aiutandoli a recuperare le attività di vita quotidiana che per loro sono importanti per il ruolo sociale che rivestono o per un’adeguata percezione di sé e del proprio senso di competenza. Il terapista occupazionale risulta essere la figura cardine nei percorsi di ri-domiciliazione dei pazienti dopo un periodo di ricovero ospedaliero – sia nell’ottica di sostenere le famiglie ad accogliere il familiare con diverse competenze motorie, che nella valutazione degli ambienti di vita per l’abbattimento delle barriere architettoniche – e nella valutazione delle occupazioni della persona in un’ottica anche di re-inserimento lavorativo.

Le evidenze scientifiche riferiscono che l’intervento del terapista occupazionale nelle persone affette da demenza lieve-moderata abbia ritardato l’istituzionalizzazione dell’anziano, andando ad impattare anche sui costi della sanità pubblica, oltre che sulla qualità di vita del paziente e del caregiver (Community occupational therapy for older patients with dementia and their care givers: cost effectiveness study)

La recente pandemia da Covid-19 ci ha dimostrato la forte relazione che intercorre tra ciò che siamo e quello che facciamo e come la privazione delle nostre libertà al di fuori del contesto domestico (riduzione del lavoro, limitazione nelle attività all’esterno) e lo scardinamento delle routine quotidiane sia sfociata in un essere coinvolti in modo significativo in attività legate al contesto domiciliare. La recente pubblicazione dell’Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali (A.I.T.O.) relativa al percorso riabilitativo del paziente con esiti da Covid-19, mette in evidenza le potenzialità di questa figura riabilitativa nel permettere la ri-abilitazione nelle autonomie di cura di sé, pianificazione delle routine quotidiane e reinserimento lavorativo, ricercando il benessere generale dell’individuo attraverso attività significative.

Ma allo stato attuale quanti terapisti occupazionali sono disponibili sul territorio ligure per i cittadini? Attualmente risultano essere quattordici i terapisti occupazionali regolarmente iscritti all’ordine di Genova-Savona-Imperia ed 8 sul territorio di La Spezia. Ventidue terapisti occupazionali a fronte di una popolazione di un milione e cinquecentonove mila residenti al 1° gennaio 2021 (fonte ISTAT), ovvero un terapista ogni 68.590 abitanti.

La recente analisi presentata dalla commissione d’albo dai terapisti occupazionali ad Alisa e basata sui L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) mettono in evidenza che allo stato attuale mancano in Liguria circa duecento terapisti occupazionali per rispondere al fabbisogno della popolazione inserita all’interno del documento.

Appare evidente come sia fondamentale, in questo momento pandemico più che mai, una presa di posizione volta all’incremento dei terapisti presenti in regione per rispondere a un diritto imprescindibile del cittadino, ovvero quello alla salute, all’autodeterminazione e all’autonomia.

A sostegno del ruolo del terapista occupazionale all’interno delle equipe riabilitative sono intervenute anche la Dott.ssa Maria Carmen Lonati, Medico Specialista in Fisiatria, Responsabile del Reparto Gravi Cerebrolesioni Acquisite dell’ospedale Policlinico San Martino a Genova e la Dott.ssa Caterina Pistarini, Medico Specialista in Neurologia e Medicina Fisica e Riabilitazione, e Direttore dell’Istituto Genova ICS Maugeri.

Dott.ssa Lonati, potrebbe spiegarci dove lavora, con quale tipologia di pazienti e come è organizzato il Vostro Servizio di Riabilitazione?

Buongiorno, lavoro come fisiatra c/o UGCA nell’ambito della Clinica di Neuroriabilitazione del policlinico San Martino di Genova diretta dal Prof. Carlo Trompetto. 

I pazienti afferenti alla nostra U.O, provenienti dai reparti di terapia intensiva, presentano menomazioni senso-motorie, cognitive e/o comportamentali multiple conseguenti ad una sofferenza cerebrale di origine traumatica, anossica, vascolare, infettiva, tossico-metabolica o neoplastica che abbia comportato un periodo di coma superiore alle 24 ore.

La valutazione e la presa in carico della persona con GCA vengono effettuati dall’equipe riabilitativa con un approccio multidisciplinare, le figure professionali sono il medico riabilitatore, l’infermiere, l’oss, il fisioterapista, il logopedista, lo psicologo, il terapista occupazionale, l’assistente sanitario. 

All’interno della Vostra équipe riabilitativa, quali potrebbero essere i compiti del Terapista occupazionale?

Nell’ambito del progetto riabilitativo individuale gli obbiettivi degli operatori sono condivisi in riunioni di team a cadenza quindicinale e vengono modificati a seconda dell’evoluzione del quadro clinico del paziente. La Terapia Occupazionale comprende attività che, tenendo conto delle preferenze del soggetto, cerchino di avvicinare il più possibile il paziente al recupero delle ADL (Activity Daily Living, N.d.R.) sfruttando le potenzialità residue fin dai primi giorni di degenza in reparto. 

Secondo Lei, come potrebbe cambiare il percorso riabilitativo del paziente con l’inserimento del Servizio di Terapia Occupazionale?

La presenza del servizio di Terapisti Occupazionali potrebbe migliorare la qualità di vita e di relazione del paziente in previsione della dimissione e favorire il reinserimento nella società, la ripresa dell’attività lavorativa o scolastica; durante la fase del ricovero sono infatti necessari interventi riabilitativi che verranno poi, dopo l’ospedalizzazione, proseguiti a lungo termine per le sequele che spesso sono presenti come esiti disabilitanti. 

Secondo la Sua opinione, per quale motivo in regione Liguria la figura del Terapista occupazionale è poco presente nei Servizi di Riabilitazione?

Penso che la carenza di Terapisti Occupazionali in Liguria sia imputabile alla mancanza del corso di laurea e alla ridotta conoscenza di questa figura professionale in riabilitazione. 

Dott.ssa Pistarini, potrebbe spiegarci dove lavora, con quale tipologia di pazienti e come è organizzato il Vostro Servizio di Riabilitazione?

Lavoro presso gli Istituti Clinici Maugeri di Genova Nervi. La struttura si occupa di pazienti in riabilitazione neuromotoria con disabilità ortopediche e neurologiche.

All’interno della Vostra équipe riabilitativa, quali sono gli interventi del Terapista occupazionale?

Il Terapista Occupazionale si occupa di interventi finalizzati al recupero delle attività di vita quotidiana e alle attività lavorative; addestramento all’utilizzo degli ausili per l’autonomia, interventi per il reinserimento domiciliare e sociale con studio del superamento/rimozione delle barriere architettoniche.

In che modo è migliorato il percorso riabilitativo del paziente con l’avvio del Servizio di Terapia Occupazionale?

Il percorso riabilitativo è notevolmente migliorato per il raggiungimento del recupero della disabilità che ha sempre come scopo il reinserimento familiare, sociale, lavorativo.

Secondo la Sua opinione, per quale motivo in regione Liguria la figura del Terapista occupazionale è poco presente nei Servizi di Riabilitazione?

Poca dimestichezza culturale con il percorso riabilitativo che necessita del Terapista Occupazionale, esiste l’esigenza di inserirlo come figura cardine dell’equipe riabilitativa. Manca inoltre un corso di laurea specifico per formare operatori sul territorio.

Commissione di albo dei Terapisti Occupazionali Genova Imperia Savona

Ultimo aggiornamento

18 Ottobre 2021, 12:07