I consigli dell’Assistente sanitario per la salute: Puntura da zecca
Il professionista che si occupa di prevenzione, promozione ed educazione alla salute.
Data:
16 Agosto 2022
Il professionista che si occupa di prevenzione, promozione ed educazione alla salute. (Professioni sanitarie della Prevenzione, Classe 4, Ministero della salute, D.M. 17/01/1997 n° 69).
PUNTURA DA ZECCA
Passeggiare nella natura richiede attenzione
Approfittare della natura nel periodo estivo è un’ottima soluzione per delle vacanze rilassanti e ritempranti, ma il consiglio è sempre quello di prestare attenzione alle cose che ci circondano, soprattutto se non si è abituati a confrontarsi con l’habitat naturale, perché non tutto ciò che attira la nostra attenzione, o ci diverte, risulta innocuo e privo di rischio per la nostra salute.
Le punture dei parassiti e in particolare quelle della zecca fanno parte di questi rischi insidiosi che potrebbero rovinare una vacanza, ma soprattutto generare spiacevoli conseguenze per la salute. I parassiti possono iniettare nella pelle sostanze velenose, irritanti oppure allergeni in grado di provocare sintomi quali arrossamenti, gonfiore e prurito ed in certe persone anche vere e proprie reazioni allergiche.
Esiste una stagionalità per la puntura della zecca?
L’attività delle zecche è strettamente legata a valori più elevati della temperatura e dell’umidità dell’aria, si concentra quindi più specificatamente dalla primavera inoltrata all’autunno. Durante la stagione invernale le zecche tendono a proteggersi dal freddo rifugiandosi sotto le pietre o interrandosi in profondità.
Le zecche possono parassitare diverse specie animali, sia domestici sia selvatici, e di diverse dimensioni, fino ai grandi mammiferi e all’uomo. Il parassita rimane sul suo ospite per completare un pasto di sangue che si compie nell’arco di poche ore per le zecche molli o di giorni, o settimane, per quelle dure.
Qual è l’habitat preferito dalla zecca?
Habitat preferito delle zecche è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva. La zecca dei boschi prospera in presenza di clima fresco e umido, la zecca del cane frequenta maggiormente zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada. Il parassita non salta e non vola sugli ospiti ma si porta sull’estremità della vegetazione aspettando il passaggio di un candidato ideale al quale poi si aggrappa.
La presenza delle zecche dipende essenzialmente dalla presenza di ospiti da parassitare sul territorio, (stalle, ricoveri di animali e pascoli).
Come avviene la puntura della zecca?
La zecca individua facilmente la presenza di un ospite grazie al calore e all’emissione di anidride carbonica da parte di un corpo. Una volta aggrappata, il parassita conficca il rostro nella pelle e comincia a succhiare il sangue fino al termine del suo pasto che può durare da qualche ora fino a diversi giorni.
La puntura è generalmente indolore perché la sua saliva contiene principi anestetici.
Cosa non fare?
Per rimuovere una zecca dalla pelle non utilizzare mai: alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta al parassita possa provocare il rigurgito di materiale infetto nel sangue e un ulteriore affondamento del parassita nella pelle dell’ospite.
Cosa fare?
- La zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Attualmente si possono trovare in commercio degli specifici estrattori che permettono di rimuovere la zecca con un movimento rotatorio. Durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito del suo pasto che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni nel sangue;
- dopo la rimozione della zecca, disinfettare la zona, evitando l’utilizzo di disinfettanti che colorano la cute, come la tintura di iodio;
- evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate;
- spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile o con pinzette a punte sottili adeguatamente sterilizzate.
È consigliabile conservare la zecca in una boccetta con alcol al 70% per una successiva identificazione morfologica ed eventuale isolamento di patogeni, in caso di comparsa di sintomi, per poter ricevere cure mirate e medicine specifiche.
Dopo la rimozione rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure se compaiono sintomi quali febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.
Quali malattie può trasmettere la zecca?
Le zecche sono in grado di trasmettere all’uomo gli agenti patogeni responsabili di alcune patologie, quali:
- la meningoencefalite da zecche o Tbe (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi)
- la malattia di Lyme (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi)
- la rickettsiosi (trasmessa principalmente dalla zecca del cane)
- la febbre ricorrente da zecche
- la tularemia (detta anche febbre dei conigli)
- l’ehrlichiosi.
In Italia e in molti paesi dell’Europa centrale e settentrionale esiste ed è raccomandabile la vaccinazione specifica per la Tbe (Tick Borne Encephalitis o meningoencefalite da zecca).
Quali sono le azioni di prevenzione primaria da adottare per ridurre il rischio?
Esistono alcune precauzioni per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con le zecche.
- indossare abiti chiari (perché rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello;
- evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta;
- al termine dell’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi;
- trattare sempre gli animali domestici (cani) con appositi prodotti contro le zecche, soprattutto a ridosso di una escursione;
- controllare, scuotere ed eventualmente spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni per poi lavarli.
- Se individuate sulla pelle, le zecche vanno prontamente rimosse perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite.
Cosa fa l’Assistente sanitario?
Decreto Ministeriale 17 gennaio 1997 n°69, articolo 1, comma 3:
“identifica i bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socio-culturali, individua i fattori biologici e sociali di rischio ed è responsabile dell’attuazione e della soluzione e degli interventi che rientrano nell’ambito delle proprie competenze”.
Sai cosa sono le zoonosi?
Sono malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo tramite un veicolo (oggetti o alimenti contaminati), un vettore (ad esempio la zecca, la zanzara, le pulci) o direttamente (ad esempio la rabbia, tramite morso, o la malattia del graffio del gatto)
Le zoonosi sono sempre più diffuse e rappresentano un pericolo per la salute della popolazione.
Articolo a cura della
Commissione di albo degli Assistenti sanitari
Ordine TSRM e PSTRP di Genova, Imperia e Savona
Presidente: Dott.ssa Anna Onesti
Vice Presidente: Dott. Daniele Lagrotteria
Dott.ssa Laura Rosi
Dott. Roberto Rosselli
Ultimo aggiornamento
15 Ottobre 2022, 13:28