Giornata Mondiale della Fisioterapia 2020

 Come ogni anno, dal 1951, l’8 settembre si festeggia la Giornata mondiale della Fisioterapia, data che richiama la fondazione della Confederazione mondiale per la fisioterapia che quest’anno, oltre a prepararsi per il settantesimo anniversario del 2021, ha cambiato il proprio nome in World Physiotherapy.

Data:
7 Settembre 2020

 Come ogni anno, dal 1951, l’8 settembre si festeggia la Giornata mondiale della Fisioterapia, data che richiama la fondazione della Confederazione mondiale per la fisioterapia che quest’anno, oltre a prepararsi per il settantesimo anniversario del 2021, ha cambiato il proprio nome in World Physiotherapy.

Lo scopo principale di questa giornata è quello di promuovere la professione del fisioterapista al fine di:

  • mettere in luce il ruolo svolto dai fisioterapisti nella promozione della salute e del benessere della popolazione
  • elevare il profilo della professione
  • sensibilizzare i governi ed i responsabili politici verso la professione e verso i pazienti.

Per la prima volta nella sua storia questa giornata si svolge con la professione del Fisioterapista all’interno dell’Ordine dei TSRM e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione e rappresentata dalle Commissioni d’Albo territoriali, nominate alla fine dello scorso anno e nell’attesa, con l’imminente elezione della Commissione Nazionale d’Albo, di completare l’assetto istituzionale previsto dalla legge 3 del 2018, meglio conosciuta come “Legge Lorenzin”.

Attualmente, infatti, la legge prevede che tutti i fisioterapisti, per esercitare la professione, oltre ad essere in possesso del titolo abilitante, siano anche iscritti al proprio Albo professionale presso l’Ordine TSRM-PSTRP, cosa che rappresenta una tutela per i pazienti per evitare di incappare in eventuali e numerosi individui, che purtroppo popolano questo settore, pur non essendo in possesso dei titoli necessari. Tra le diverse attività spettanti alla Commissione d’Albo, troviamo infatti, anche in collaborazione con le istituzioni, la lotta all’abusivismo e la promozione del ruolo e del progresso culturale del fisioterapista.

Le note vicende sanitarie legate alla pandemia mondiale e le normative emanate dal nostro Governo per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 hanno inevitabilmente avuto ripercussioni sulla vita di tutti noi, sia a livello personale che professionale ed è per questo che, come Commissione d’Albo di Genova Imperia e Savona, dopo aver sostenuto i colleghi con la pubblicazione di documenti operativi in fase acuta ed avere attivato un servizio mail per favorire la comunicazione con gli iscritti, abbiamo deciso di chiedere loro una diretta testimonianza di quanto vissuto nelle fasi cruciali dell’emergenza concordando sul fatto che condividere tali esperienze fosse il modo più concreto e diretto per festeggiare questa doppiamente storica giornata mondiale della fisioterapia.

La prima testimonianza l’abbiamo ricevuta dal collega Matteo Schianchi.

<<Con orgoglio e consapevolezza posso affermare di aver vissuto in pieno, per fortuna solo a livello lavorativo, la realtà Covid. Fin dal principio, come tanti altri colleghi, ho preso la decisione di ridurre volontariamente l’intensità del lavoro libero-professionale per i casi differibili (fino a sospenderla per diverse settimane), per tutelare maggiormente i miei familiari e i pazienti più fragili (quelli delle RSA), che ho continuato ad assistere ininterrottamente per tutta la durata del lockdown. La coesione su questa decisione coincidente, peraltro con le linee guida stilate dalle Commissioni d’Albo e da AIFI, mi ha reso orgoglioso nei confronti della nostra categoria lavorativa, spesso poco considerata a livello mediatico: in barba ai vari interessi economici, posso dire con fierezza che “sotto” una moltitudine di dispositivi di protezione individuale, la professionalità dei fisioterapisti non è mai venuta a mancare, così come, nonostante tutto, il nostro sorriso dietro le mascherine. Mai dimenticare l’importanza del nostro lavoro in prima linea nei reparti acuti a livello respiratorio, in seconda linea nelle subintensive per lo svezzamento e il ricondizionamento dei non più critici e, più in generale, nel supporto che solo la riabilitazione e l’empatia che la contraddistingue possono dare a chi si trova in difficoltà”.

Il collega Flavio S, un fisioterapista operante in una RP (Residenza Protetta) di Sanremo che, nonostante le ben note difficoltà iniziali nel reperire i DPI recependo le indicazioni dell’Albo e dell’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) ha fin da subito, come molti colleghi, limitato l’Attività Fisioterapica in contatto alle sole patologie respiratorie o essenziali. Questo almeno fino a quando, per la positività al tampone, non si è visto costretto ad un isolamento domiciliare andato avanti, dal 4 maggio, fino al 13 luglio.

C’è poi l’esperienza vissuta dal collega Simone G., coordinatore del personale presso una casa di riposo in provincia di Imperia

<<Quando è scattata l’emergenza COVID-19, unitamente alla Responsabile del Servizio, al Direttore Sanitario ed alla referente infermieristica, ci siamo confrontati ed abbiamo contattato anche le altre strutture a noi vicine, con cui già avevamo contatti, per identificare una linea guida da seguire. La direzione dell’ASL 1 e la nostra cooperativa sono subentrate con direttive specifiche nei giorni subito successivi – prosegue, ed è stato necessario stilare procedure, organizzare gli spazi e le attività individuali e di gruppo, istituire registri per il controllo della temperatura del personale e limitare l’accesso ai parenti nei limiti della normativa. Ed anche dopo che sono arrivate le direttive è stato comunque necessario metter mano alle stesse per adattarle al contesto della nostra struttura, in modo da ottimizzare il risultato. Solo con la collaborazione di tutte le figure professionali” conclude “sono e siamo fieri di dire che siamo riusciti ad arrivare ad oggi (09.06.2020 ndr.) senza nemmeno un caso di positività al virus>>.

Un messaggio importante arriva anche dai colleghi Fisioterapisti dei reparti Covid di Sestri Levante (ASL 4 Chiavarese), in foto, che testimoniano come “il lavoro di squadra ha trasformato ogni timore e ogni fatica in entusiasmo e determinazione. Dai pazienti una grande forza e la gratitudine più pura e commovente. “Fisioterapisti per Sestri Levante c’eravamo, ci siamo e sempre ci saremo!”

Nella foto Chiara Arbasetti, Marco Garaventa, Federica Machiavello, Alessandra Mariani, Laura Noceti, Francesca Oneto, Eva Pagni

 

Ultimo aggiornamento

7 Settembre 2020, 15:46