Proposte delle Commissioni di albo nazionali della FNO TSRM e PSTRP

La Federazione Nazionale TSRM PSTRP ha formulato delle proposte per la definizione degli emendamenti in fase di conversione del DL 9 novembre 2020, n.

Data:
18 Novembre 2020

La Federazione Nazionale TSRM PSTRP ha formulato delle proposte per la definizione degli emendamenti in fase di conversione del DL 9 novembre 2020, n. 149 “Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese e giustizia, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, così come formulate dalle Commissioni di albo nazionali delle 19 professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione rappresentate dalla Federazione.

Le Commissioni di albo nazionali della FNO TSRM e PSTRP, in rappresentanza di oltre 200.000 professionisti sanitari, ritengono doveroso segnalare le situazioni di sofferenza con cui, ogni giorno, i professionisti stessi sono costretti a confrontarsi. Il documento è stato inviato ai Presidenti di Camera e Senato, ai capigruppo, al Presidente del Consiglio e ai Ministri della Salute, Economia e Sviluppo economico.

Soprattutto in questa fase delicata per la popolazione a causa della pandemia da SARS-CoV-2, che ha modificato e rivoluzionato in modo radicale gli equilibri sociali acquisiti, tutte le difficoltà, purtroppo, si ripercuotono sui cittadini, sui malati, sulle fasce più fragili della popolazione.

Tra importanti temi, che necessiterebbero al più presto di un’accurata analisi -a esempio:

  • L’impatto per il prossimo anno del calo di fatturato sulle future richieste di assegni di maternità;
  • L’importo dei quali viene calcolato sul reddito dei mesi precedenti;
  • La necessità di cure specialistiche, senz’altro indispensabili alla popolazione anche oltre l’emergenza Covid-19;
  • Massima attenzione affinché il personale utilizzato sia sempre e solo il più appropriato, prevedendo inoltre la possibilità che alcune prestazioni possano essere affidate anche ai liberi professionisti.

Ogni area della sanità ne è colpita: pubblica, privata e dei liberi professionisti e tale disagio viaggia su due binari:

Il primo è legato agli aspetti strettamente operativi, in cui si denunciano grosse carenze organiche nei vari settori di impegno lavorativo, con strutture pubbliche e private spesso sotto organico, con conseguente sistema lavorativo sotto stress oltre ogni limite di sopportazione;

Il secondo viene riscontrato nella libera professione, dove le misure di contenimento per la diffusione del virus con le limitazioni nella mobilità, le sospensioni temporanee per quarantena e per isolamenti fiduciari, come stabilito dai protocolli di tutela della salute, il senso di timore diffuso e le ristrettezze economiche che inducono i cittadini a rimandare gli appuntamenti, hanno generato una grave riduzione del fatturato dei colleghi, apportando evidenti difficoltà economiche.

Tuttavia restano fuori dal decreto tutti coloro che lavorano privatamente in studi professionali.

Si rileva, inoltre, che in relazione ai molti professionisti sanitari che lavorano in regime libero-professionale anche in contesti diversi dal proprio studio e con forme atipiche di lavoro dipendente, con la cessazione della prestazione dovuta alla chiusura del/dei servizio/servizi oppure dovuta all’assenza per qualsiasi motivo dell’assistito/i, o a causa di sospensioni temporanee dell’attività lavorativa per quarantena e per isolamenti fiduciari, le forme di ristoro risultano non presenti, così come i relativi codici ATECO. Si richiede, pertanto, di inserire (con i relativi codici ATECO) all’interno delle categorie che sono oggetto del decreto, anche tutti i professionisti sanitari che svolgono attività come liberi professionisti, poiché colpiti dalla situazione di pandemia come chi opera nell’ambito del commercio, dell’artigianato e dei servizi alla persona.

La sofferenza è stata presa in carico solo in parte dal Governo, con una azione specifica di sostegno rilevata nel DL 9 novembre 2020 n.149, art. 9, in cui si garantisce un aiuto economico concreto a realtà imprenditoriali della Sanità accreditata.

Le Commissioni di albi nazionali chiedono quindi misure urgenti in materia di finanziamento e supporto in favore di tutti i professionisti sanitari iscritti agli albi:

  1. Bonus liberi professionisti a causa della riduzione del loro fatturato, con le modalità già sperimentate durante il lockdown;
  2. Credito di imposta per affitti e annullamento rata IMU per le proprietà, oltre a poter usufruire di una sospensiva per mutui;
  3. Accesso al bonus baby-sitter, con le modalità già sperimentate durante il lockdown;
  4. Possibilità di sospensione dei contributi previdenziali o, in subordine, di maggiore rateizzazione;
  5. Possibilità di sospensione delle imposte sui redditi o, in subordine, di maggiore rateizzazione;
  6. Integrazione salariale o bonus per dipendenti part-time che esercitano anche libera professione almeno pari al 50% di quanto riconosciuto ai liberi professionisti esclusivi (ricordiamo che i dipendenti part-time, anche con contratti estremamente ridotti, finora non hanno goduto di alcun bonus governativo, pur avendo sopportato importanti riduzioni di fatturato);
  7. Proroga delle sospensive su mutui e affitti legati alle attività in libera professione;
  8. Bonus a sostegno delle famiglie dei professionisti sanitari;
  9. Bonus per l’acquisto di DPI e dispositivi medici per le sanificazioni (eventualmente prevedendo convenzioni specifiche).

Documento

Leggi il documento originale della Federazione_Emendamenti FNO TSRM e PSTRP al DL 9 novembre 2020 n 149, clicca qui

Ultimo aggiornamento

19 Novembre 2020, 10:19