La sicurezza nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. La parola ai Tecnici della prevenzione
L’annoso problema relativo alla prevenzione all’interno dei cantieri temporanei o mobili sta assumendo una forma e dimensione incontenibile.
Data:
20 Febbraio 2024
L’annoso problema relativo alla prevenzione all’interno dei cantieri temporanei o mobili sta assumendo una forma e dimensione incontenibile.
I fatti drammatici che potremmo citare sono innumerevoli, basti ricordare i recenti infortuni in ambito di manutenzioni ferroviarie, cantieri e aziende. Ogni volta assistiamo a esplosioni di attenzione mediatica e politica, che però poi non trovano nelle Istituzioni alcuna concreta risposta che possa invertirne la tendenza.
Oltre a quanto già chiaramente dalla Commissione di albo nazionale dei Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (TPALL), evidenziamo che, certamente la cantieristica “moderna” richiede competenze e mano d’opera sempre più specializzata e il riscorso agli appalti e subappalti è sempre più intenso, anzi ormai è praticamente una costante.
L’aspetto fondamentale da analizzare è il “fattore tempo/penali” che gravano come una “spada di Damocle” sulla testa delle imprese operanti nei cantieri, che si trovano inevitabilmente esposte ad alti rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori. Ciò è derivante dalle interferenze tra le varie lavorazioni e spesso costrette ad operare in spazi di lavoro ristretti, in sovrapposizione con altre imprese ed esposte al transito di mezzi per il trasposto materiale, in nome del tassativo rispetto dei tempi di consegna!
È indispensabile che le Istituzioni si adoperino, definendo un fronte comune e compatto che possa garantire le indispensabili strategie atte a rafforzare la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Sino a oggi molto è stato proclamato, ma pochissimo e male è stato fatto. Basti pensare che nel dicembre 2021 “a riflettori accessi” all’interno del DM 145 si annunciava l’emanazione entro il 30 giugno dell’anno successivo nel nuovo accordo Stato-Regioni che avrebbe dovuto accorpare, rivisitare le Attività relative alla formazione dei lavoratori, dirigenti, preposti e finalmente anche dei datori di lavoro; a oggi non è ancora stato emanato.
Devono essere definiti strumenti di controllo univoci che possano interrompere il vortice della realizzazione delle opere “in tempo zero” imponendo tempi minimi di realizzazione, in relazione a tipologia lavori, importo, imprese in appalto e subappalto = tempo minimo di realizzazione dell’opera o dell’intervento.
Solo in questo modo sarà possibile liberare le imprese, che chiaramente subiscono un conflitto di interesse interno, dal rispetto di tempistiche che sono chiaramente foriere di drammatici infortuni.
Ultimo aggiornamento
20 Febbraio 2024, 23:03