Giornata Internazionale della Dislessia- 08/10/2024
In occasione della Giornata Internazionale della Dislessia, Sara Rebosio, consigliera della commissione di albo dei Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva dell’Ordine TSRM PSTRP di Genova, Imperia e Savona ha intervistato Donatella Colina, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE).
Data:
8 Ottobre 2024
In occasione della Giornata Internazionale della Dislessia, Sara Rebosio, consigliera della commissione di albo dei Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva dell’Ordine TSRM PSTRP di Genova, Imperia e Savona ha intervistato Donatella Colina, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE). L’intervista approfondisce le differenze tra i disturbi specifici e aspecifici dell’apprendimento e l’importanza del legame tra emozione e apprendimento, con un focus sul ruolo cruciale che la warm cognition gioca nel percorso scolastico ed emotivo dei bambini con difficoltà e sull’importanza dei processi visuo cognitivi e motorio prassici nei processi di apprendimento.
Sara: “Alcuni bambini, nel loro percorso scolastico, possono incontrare delle difficoltà che compromettono l’apprendimento. Quali sono le principali differenze tra i disturbi di apprendimento specifici e quelli aspecifici?”
Donatella: “I disturbi di apprendimento possono essere di natura specifica o aspecifica. Nel caso di un disturbo specifico, si ha una compromissione di una singola abilità, come la lettura, la scrittura o il calcolo. Un disturbo aspecifico coinvolge invece processi trasversali più ampi, che influenzano diverse aree cognitive.”
Sara: “Queste difficoltà possono avere delle ripercussioni sul benessere emotivo dei bambini?”
Donatella: “Assolutamente sì. Un disturbo dell’apprendimento può portare a ritardi nei risultati scolastici, e questi insuccessi generano spesso ansia e disagio. È importante sottolineare che gli aspetti emotivi, come l’ansia, influiscono direttamente sull’apprendimento. Proprio qui entra in gioco il concetto di warm cognition.”
Sara: “Cos’è esattamente la warm cognition?”
Donatella: “La warm cognition si riferisce al ruolo che le emozioni e le motivazioni giocano nei processi cognitivi. Non si tratta solo di una questione di capacità cognitive “fredde”, come la memoria o l’attenzione, ma anche di come le emozioni influenzano l’apprendimento. Ad esempio, un bambino che sperimenta ansia o frustrazione scolastica può trovare più difficile concentrarsi o ricordare le informazioni. In altre parole, l’emozione può “cortocircuitare” il processo cognitivo, condizionandolo in modo positivo o negativo.”
Sara: “Quindi, l’attenzione si è spostata sempre di più sull’importanza degli aspetti emotivi nel percorso di apprendimento, giusto?”
Donatella: “Esattamente. Negli ultimi anni si è dato sempre più risalto a come le emozioni e le motivazioni possano influenzare le prestazioni scolastiche. Gli aspetti emotivi, come l’ansia, possono aggravare i disturbi dell’apprendimento, creando un ciclo negativo in cui l’emozione ostacola ulteriormente l’apprendimento.”
Sara: “Tornando ai disturbi specifici, quali sono quelli più comuni?”
Donatella: “I disturbi specifici possono riguardare diverse abilità strumentali. Ad esempio, la dislessia riguarda la difficoltà nella lettura, la disgrafia la difficoltà nella scrittura, mentre la disortografia riguarda la capacità di scrivere correttamente le parole dal punto di vista ortografico. La discalculia, invece, coinvolge difficoltà nell’apprendimento del senso del numero, nei fatti aritmetici e nell’applicazione delle procedure di calcolo.”
Sara: “A proposito di disgrafia e disortografia, come può la neuro e psicomotricità aiutare nel trattamento di questo disturbo?”
Donatella: “La disgrafia è spesso sottovalutata rispetto ad altri disturbi specifici dell’apprendimento, ma influisce in modo significativo sulla capacità di scrittura dei bambini, con effetti sull’autostima e sul rendimento scolastico. Inoltre, una scrittura poco fluente, aumenta il rischio di errori ortografici. Il trattamento neuro e psicomotorio può intervenire migliorando la coordinazione oculo-manuale, la motricità fine e le funzioni visuo-spaziali, che sono tutte competenze alla base di una scrittura corretta.
Anche nella lettura sono fortemente implicate l’attenzione visiva e le prassie oculo-motorie. Alla base del calcolo, inoltre, è insita una “grammatica visuospaziale”, fondamentale per i processi di transcodifica e l’automatizzazzione di fatti e procedure. Tuttavia, è fondamentale continuare a supportare la ricerca in questo campo, in quanto attraverso nuovi studi e strategie riabilitative mirate possiamo offrire risposte più efficaci ai bambini con DSA. Potenziare tutti i livelli della prevenzione, inoltre, consente di intervenire precocemente, favorendo un outcome positivo. Teniamo presente che dagli apprendimenti di base conseguono quelli complessi, come la comprensione e la produzione del testo e la capacità di problem solving.”
Sara: “Possono essere associate anche difficoltà che colpiscono abilità più generali?”
Donatella: “Sì, ci sono abilità trasversali che possono essere compromesse, come l’attenzione, le funzioni esecutive, le capacità motorie o visuo-spaziali, e quelle fonologiche e linguistiche. Anche qui, la warm cognition gioca un ruolo: le emozioni possono condizionare queste funzioni trasversali.”
Sara:” In questo contesto, qual è il ruolo del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva?”
Donatella: “Il terapista della neuro e psicomotricità può intervenire su aspetti sia di dominio generale, come l’attenzione e le funzioni esecutive, le abilità visuospaziali e motorio-prassiche, sia su aspetti specifici legati al modulo compromesso, quali l’abilità strumentale per quanto riguarda la scrittura, o l’apprendimento della grammatica visuo spaziale alla base del calcolo. Il trattamento dovrà essere svolto in sinergia con altre figure professionali come, ad esempio, il logopedista. L’obiettivo è aiutare il bambino a sviluppare strategie per migliorare le proprie abilità cognitive, neuropsicologiche, motorio-prassiche e visuo-cognitive, tenendo sempre in considerazione il legame tra emozione e apprendimento.
L’intervista a Donatella Colina, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, mette in luce l’importanza di un approccio integrato nel trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). E ci ricorda che è essenziale continuare a promuovere la ricerca e il sostegno a nuovi studi sul trattamento neuro e psicomotorio, per strutturare interventi ri-abilitativi di provata efficacia sulla disgrafia, fornendo linee guida chiare, basate sull’evidence based medicine.
Ultimo aggiornamento
7 Ottobre 2024, 18:35