2 aprile consapevolezza autismo, la parola ai TNPEE!

2 aprile consapevolezza autismo, la parola ai TNPEE! <<L’autismo è una condizione che interessa circa l’1% della popolazione (Linee Guida 2015 sull’Autismo dell’Istituto Superiore di Sanità).

Data:
1 Aprile 2021

2 aprile consapevolezza autismo, la parola ai TNPEE!

<<L’autismo è una condizione che interessa circa l’1% della popolazione (Linee Guida 2015 sull’Autismo dell’Istituto Superiore di Sanità). Questo vuol dire che in una scuola elementare con 100 iscritti, ragionevolmente si può trovare almeno un bambino con funzionamento di tipo autistico; contemporaneamente in un liceo con 5 sezioni studentesche, saranno presenti almeno 5 ragazzi con strategie di pensiero e livello di autonomia simil-autistica>>, afferma Eugenia Dufour, Presidente della Commissione d’Albo dei terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva dell’Ordine TSRM PSTRP di Genova, Imperia e Savona.

La giornata della consapevolezza sull’Autismo è stata istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU, è ormai una ricorrenza e una data riconosciuta a livello internazionale per incoraggiare gli Stati membri delle Nazioni Unite a prendere misure per sensibilizzare riguardo alle persone con autismo in tutto il mondo: normalmente si istituiscono gazebo, stand dell’Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo (A.N.G.S.A.), e le fontane si colorano di blu. 

Ma cosa vuole dire Autismo? Cosa vuol dire avere l’Autismo ai tempi del COVID?

<<L’autismo è uno stile di pensiero interattivo particolare, oltre che un modo di entrare in relazione poco simile a quello mediamente utilizzato dalla popolazione. In questi bambini, comportamenti quali la comunicazione con lo sguardo, l’uso la mimica, la scelta di atteggiamenti conformi alle diverse situazioni, faticano a emergere in modo naturale, integrandosi comunque in modo poco armonico al vivere quotidiano del bambino. Nel secolo scorso, quando i clinici operarono le prime riflessioni sull’Autismo, si compì l’errore di attribuire la colpa alle madri dei bambini o ragazzi: sappiamo ormai che l’Autismo dipende, in massima parte, da fattori neuro evolutivi e genetici. Il vecchio detto “fosse figlio mio… vedresti come fila!”, in buona sostanza, risulta errata e fuorviante. Come in tanti altri disturbi del neuro sviluppo, la fatica percepita da questi ragazzi è tanta e il livello di stress è spesso molto elevato: un contesto chiaro, prevedibile e strutturato permette di ottenere un alto livello di rilassamento e di guida. Il contesto emergenziale SARS-CoV-2 in cui stiamo vivendo, complica ulteriormente queste difficoltà: le poche interazioni, le poche esperienze sociali, la didattica a distanza (D.A.D.), gli scambi linguistici mediati dalla mascherina sono tutti elementi di elevata criticità. A tutto ciò si aggiunge un contesto in continua evoluzione con cambiamenti imprevedibili “ragazzi da domani due settimane a casa…siamo tutti in quarantena!”>>, continua la dott.ssa Dufour.

Come sostenere i bambini, i ragazzi, gli adulti con un funzionamento Autistico?

<<Il supporto di questa condizione è genericamente una cosa molto complessa e si sostanzia in varie dimensioni: un riconoscimento del funzionamento globale della persona e una promozione delle aree di sviluppo maggiormente ricche, al fine di promuovere e sostenere quelle più in difficoltà. Facciamo a tal proposito un esempio molto semplice: buona parte delle persone con questa diagnosi ha altissimi livelli di funzionamento nelle competenze di memoria visiva e attenzione visiva, in genere si sfrutta questa competenza per promuovere le capacità di relazione, per sostenere gli apprendimenti scolastici e l’autonomia quotidiana. Si opera poi un potenziamento delle risorse di comunicazione linguistica verbale e non, ricorrendo anche, laddove necessario, all’ausilio di immagini e quaderni di facilitazione comunicativa. L’intervento di promozione e sostegno è un intervento che richiede un alto livello di specializzazione, per questo il nostro Ministero della Salute ha istituito un tavolo di lavoro permanente sul tema, e lo stesso hanno fatto molte Regioni italiane. Ogni bambino, ragazzo o adulto ha bisogno di una equipe sanitaria alle sue spalle, che con lui lavori e con lui concorra alla promozione del suo benessere. Nel 2021, le conoscenze maturate dalla comunità scientifica non ci consentono più di dubitare, chiunque abbia bisogno di un supporto, nel complesso mondo dell’Autismo ha bisogno di un Professionista Sanitario, abilitato, competente e aggiornato: un Terapista della Neuro e Psicomotricità, un Logopedista, un Educatore Professionale, un Terapista Occupazionale, uno Psicologo, un Neuropsichiatra Infantile – asserisce  la Vice presidente della Commissione d’Albo dei TNPEE, Francesca Frassine.

Il Terapista della Neuro e psicomotricità dell’Età Evolutiva (abbreviato con l’acronimo T.N.P.E.E.) è una figura di eccellenza solo italiana; si tratta di un professionista sanitario cruciale per la presa in carico sanitaria dei bambini autistici e non. Questi si occupa delle disabilità dell’età evolutiva (fascia di età 0-18 anni), tramite una attività di abilitazione, riabilitazione e prevenzione.  Nei bambini con questa diagnosi il T.N.P.E.E. supporta la maturazione di tutte quelle competenze che risultano in affanno. La terapia riabilitativa del neuropsicomotricista si serve dell’utilizzo del gioco: partendo dagli interessi del bambino, dal suo momento di sviluppo è possibile andare a promuovere e sviluppare il funzionamento adattivo della persona.

<<Gli iscritti all’Albo dei Tecnici della Neuropsicomotricità dell’Ordine dei tecnici sanitari della riabilitazione e della prevenzione di Genova, Imperia e Savona, regolarmente abilitati a questa professione, sono circa 130. Se esaminiamo il dato statistico sopra citato possiamo calcolare che, nella nostra Regione (dati ISTAT, 2020) dovrebbero esservi, mediamente, non meno di 1500 bambini con funzionamento autistico: va da sé che il numero di terapisti presenti sul territorio al momento non sia sufficiente, questo poiché il T.N.P.E.E. non si occupa esclusivamente di bambini con tale diagnosi ma di tutti i bambini che presentino una qualsiasi diagnosi attinente ai Disturbi del Neurosviluppo. È davvero fondamentale che questa nostra professione sanitaria continui a crescere, tanto a livello formativo quanto a livello numerico: si muove in tale prospettiva la scelta operata dall’Università di Genova di avviare un Corso di Laurea Triennale in Terapia della Neuro e psicomotricità>> continua la Vice presidente Frassine.

Cosa vuol dire Consapevolezza, in materia di Autismo?

<<Vuol dire ricordarci, ogni giorno, che siamo tutti diversi, ognuno ha le sue peculiarità e che queste vanno promosse e non schiacciate da una logica di conformismo. Che i sanitari che possono aiutare queste persone, le aiuteranno, solamente, a stare bene e a esprimere al meglio il loro modo di essere. Essere consapevoli è venirsi incontro, fare un passo indietro, con umiltà, davanti a ciò che non conosciamo, è informarsi, è documentarsi e non stancarci mai di andare incontro a ciò che è diverso e apparentemente complesso: li troveremo un inestimabile tesoro>> conclude la Presidente Eugenia Dufour.

 

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Ultimo aggiornamento

1 Aprile 2021, 14:20